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sabato 21 gennaio 2012

GIUSEPPE GIROLAMO E JAMES THOMAS...DUE EROI





James Thomas e Giuseppe Girolamo (la foto sopra) storia di due giovani eroi
Il primo con il suo corpo ha aiutato dei passegeri a mettersi in salvo, Giuseppe invece ha ceduto il suo posto sulla scialuppa ad un bambino



Si è parlato tanto in questi giorni degli eventuali responsabili dell'incredibile tragedia della Costa Concordia; prima pagine su tutti i giornali, speciali, approfondimenti e dirette tv. Tutti pronti a raccogliere ogni elemento utile a costruire la biografia,il profilo di persone come il comandante-fuggitivo Schettino.

Questo è del tutto normale, ma sarebbe meglio se qualche parola in più venisse spesa per parlare di persone come il giovane James Thomas, un ballerino inglese di 19 anni che lavorava sulla nave affondata in quella fredda notte del 13 gennaio al Giglio. Il giovane James prima di mettersi in salvo ha fatto tutto il possibile per prestare aiuto e soccorso ai passeggeri, addirittura ha utilizzato il suo corpo mettendo a rischio la propria incolumità pur di aiutare dei turisti terrorizzati a salire sulla scialuppa.

A raccontare quei difficili e concitati momenti è lo stesso giovane intervistato dal Daily Mail: "Non potevamo raggiungere le scialuppe e queste erano bloccate su un lato della nave. A quel punto ho tenuto con un braccio una scialuppa e con l’altro il ponte superiore. A quel punto ho fatto arrampicare la gente sulle mie spalle e lungo il mio corpo. Le ultime persone che ho aiutato erano un francese e sua moglie, disabile".
Anche James si è lamentato di come è stata gestita l'intera vicenda, con l'allarme dato troppo in ritardo.

James Thomas, un ragazzo di soli 19 anni che si è comportato da grande uomo, così come Giuseppe Girolamo, 30 anni, anch'esso imbarcato sulla Concordia come batterista della band Dee Dee Smith.
La notte dell'incidente secondo alcuni testimoni, Giuseppe stava per mettersi in salvo su una delle scialuppe di salvataggio quando ha ceduto il suo posto ad un bambino. Da allora di lui non si hanno più notizie; il suo gesto, così nobile e generoso, forse gli è costato la vita.
I suoi amici e i familiari sperano ancora di riabbracciarlo, sono tanti i messaggi di speranza e di affetto che arrivano anche su Facebook: "Siamo qui che ti aspettiamo", gli scrivono.
Un'altro musicista che lavorava sulla Concordia, ha conosciuto Giuseppe proprio in occasione dell'ultima crociera, lo descrive come un ragazzo "di una dolcezza d'animo incredibile, che raramente si incontra nella vita".

Emiliano Forte





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