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martedì 14 febbraio 2012

ART. 35 COSTITUZIONE...UNA MAZZATA AL FEDERALISMO...

Da "Il Corriere della Sera" di domenica 12 febbraio 2012

Protesta leghista Le risorse dei territori vanno trasferite allo Stato entro aprile. Varrebbero 8,6 miliardi all`anno fino al 2014 Maroni alla testa dei sindaci: è una rapina «Un dovere disobbedire a leggi ingiuste» Fontana (Varese): così, enti locali distrutti MILANO -- «La disobbedienza contro leggi ingiuste è un dove re».

Roberto Maroni suona la carica contro la norma che tutti i sindaci padani, ormai, chiamano semplicemente «la rapina». Oppure, lo «scippo». Una protesta nata dal basso, una rabbia che ha preso a divampare da Comuni che dicono di sentirsi definitivamente espropriati di qualsiasi autonomia e persino della «dignità». Nelle prossime settimane, la protesta sfocerà in iniziative clamorose: Flavio Tosi da Verona ha già messo al lavoro i propri uffici «per capire se c`è il margine per disobbedire», e lo stesso ha fatto Affilio Fontana da Varese.

A dar fuoco alle polveri, l`articolo 35 del decreto sulle liberalizzazioni.

Che con un tratto di penna ha cancellato la precedente legislazione sulle tesorerie comunali (oltre che provinciali e regionali), le quali di fatto entro un paio di mesi cesseranno di esistere: le risorse dei territori andranno trasferite, entro aprile, alla tesoreria statale.

Un drenaggio che Wel, il centro studi dell`Ancì, valuta in circa 8,6 miliardi di euro all`anno fino a tutto il 2014. Per lo Stato, il vantaggio è sull`emissione dei titoli del debito, con un risparmio valutato in 320 milioni di euro nel 2012, di 15o milioni nel 2013 e di altrettanti nel 2o14. Per i municipi, è l`ennesima mazzata: elasticità di cassa drasticamente ridotte, e soprattutto vantaggi finanziari più bassi e non contrattabili: il servizio e i relativi interessi. infatti. non notranno più essere messi a gara tra gli istituti di credito. I Comuni dovranno prendere quanto stabilirà la Banca d`Italia. Per i municipi che avessero investito le loro risorse, per la legge non esiste problema: «Gli eventuali investimenti finanziari... sono smobilizzati». Punto.

Chi si è assunto il compito di guidare la protesta padana contro «lo scippo» è, appunto, Roberto Maroni: «Quest`ultima invenzione del cancellare la cassa dei Comuni per portare tutto in tesoreria nazionale, è una rapina e l`ennesimo passo indietro». Oltre che «una pesante retromarcia rispetto a ciò che avevamo fatto noi. Un altro ottimo motivo per essere contro il governo Monti». Racconta l`ex ministro dell`Interno di avere appena finito di rileggere il saggio sulla «Disobbedienza civile» di Henry David Thoreau curato da Gianfranco Miglio: «In quelle pagine si teorizza lucidamente il dovere di opporsi alle leggi che confliggono con la propria coscienza. E io credo proprio che il furto delle tesorerie sia un caso del genere. Per questo adesso i sindaci `del Carroccio si coordineranno per dare una risposta inequivocabile al governo.

Sarà David-Tosi contro Monti-Golia.

Ma è una battaglia che merita di essere combattuta. Anzi, che abbiamo il dovere di combattere».

E in effetti, tra i primi cittadini più inferociti, c`è appunto Flavio Tosi: «E una cosa indegna, stiamo ritornando al centralismo più becero».

Il sindaco dì Verona fa i suoi calcoli: «La mia città, tra le diverse tasse eimposte, consegna ogni anno allo Stato all`incirca un miliardo.

Da Roma ritornano zero euro.

Zero. Poi, appunto, restavano le risorse dei tributi locali che finivano nella nostra tesoreria, soldi aggiuntivi usciti dalle tasche dei cittadini veronesi. Ora, ci dicono che anche quelli devono andare allo Stato.

Ma qui ormai è in ballo la stessa dignità dei Comuni». E così, scatta l`appello: «Io spero che tutti i Comuni e tutte le Regioni si ribellino a questa rapina e promuovano, senza differenze di colore politico, un ricorso contro il provvedimento». Perché, prosegue Tosi, «è la Costituzione a promuovere le autonomie. E la portata contraria di un provvedimento come questo mi pare evidente. Tra l`altro, nelle misure messe a punto dal governo, nessuno ha visto il contenimento della spesa pubblica.

I sacrifici si possono accettare, qualora se ne veda la fine. Ma a queste condizioni, proprio no».

Il ricorso contro la cancellazione delle tesorerie locali, per inciso, può essere avviato dalle sole Regioni.

Di certo, domani il consigliere regionale lombardo Fabrizio Cecchetti proporrà all`Aula un ordine del, giorno in tal senso. Mentre iniziative analoghe sono in gestazione in tutte le Regioni in cui i padani abbiano eletto almeno un esponente.

Infuriato anche un altro sindaco di spicco del Carroccio, Affilio Fontana.

Il primo cittadino di Varese non usa mezzi termini: «Se qualcuno ne avesse ancora bisogno, siamo all`ennesima dimostrazione di uno Stato che sta cercando di distruggere definitivamente gli enti locali. E in questo caso, lo sta facendo in maniera rozza, sottraendoci i nostri soldi». Tuona Fontana:

«I cittadini devono saperlo, quei soldi che vanno a Roma non torneranno indietro. Prima non ci è stato concesso di spenderli, ora ce li sottraggono. Se è cosi, venga a Monti ad impostare il prossimo bilancio e ad amministrare la sua amata Varese...».

Marco Cremonesi ,g1 RIPRODUZIONE RISERVATA Tosi Spero che tutti i Comuni e tutte le Regioni si ribellino e promuovano un ricorso L`ex ministro I primi cittadini leghisti si coordineranno per dare una risposta inequivocabile 8 i miliardi che secondo l`Ami saranno spostati dalle tesorerie locali a quella del governo centrai.

Carroccio L`ex ministro dell`Interno Roberto Maroni, 56 anni

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