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venerdì 19 ottobre 2012

HAI CAPITO LA MELANDRI...................



Pioggia di polemiche sulla Melandri al Maxxi
Lei si difende: «Quel museo l'ho istituito io»
Contrari anche Sel e Idv. Il Pd invece plaude: «La nascita del museo si deve a lei, è una persona di caratura internazionale»ROMA - «Una spartizione? La decisione del ministro Ornaghi, che mi lusinga e mi onora, è la scelta di un tecnico nei confronti di un altro 'tecnico’ perché quel museo l'ho istituito io quand'ero a capo del ministero dei Beni culturali. Ornaghi ha fatto una scelta istituzionale chiamando la 'madre’ del Maxxi» Così risponde Giovanna Melandri, parlando con La Repubblica, alle accuse politiche di chi vede, nella sua nomina alla presidenza della fondazione del Maxxi decisa dal ministro per i Beni culturali Lorenzo Ornaghi, una nuova forma di lottizzazione. Ancora Melandri:
DIMISSIONI DA PARLAMENTARE? - Melandri annuncia comunque che valuterà se dimettersi «subito da parlamentare» mentre a cambiare idea sull'incarico «non ci penso nemmeno». La dichiarazione di Giovanna Melandri è sulla stessa linea di quella del ministro Ornaghi, rilasciata ieri sera dopo gli attacchi concentri di Pdl, Lega, Sinistra e Libertà e Italia dei Valori: «Ho scelto come nuovo presidente del Maxxi il Ministro per i beni culturali che ha avuto il merito di avviarne il progetto ed intuirne le potenzialità. Ritengo che attingere alle competenze acquisite e consolidate sia il modo migliore per guardare al futuro. Giovanna Melandri, in modo particolare, possiede anche una conoscenza di quei meccanismi internazionali, che sono essenziali per il rilancio di questa straordinaria istituzione culturale Ma già stamattina Giorgia Meloni per conto del Pdl rincara la dose: «Melandri non è una nomina tecnica da parte di un governo tecnico» «E adesso aspettiamoci che il ministro Ornaghi proponga D'Alema per il Teatro alla Scala», ironizza il senatore , sempre del Pdl, Stefano De Lillo.

CRITICHE A SINISTRA - Accuse arrivano anche dagli altri partiti. Per Nichi Vendola si tratta di «un problema stilisticamente complicato da digerire», mentre Giulia Rodano dell'Idv parla di «nomina opaca dal punto di vista del metodo» e Gian Luca Galletti dell'Udc di «scelta inopportuna». Dal Pd, Luigi Zanda e Vannino Chiti sottolineano le competenze anche internazionali dell'ex ministro. Un gelido Matteo Orfini, responsabile Informazione e cultura del Pd, chiarisce: «Le scelte del ministro sono state prese in totale autonomia e il Partito democratico le ha apprese a cose fatte». Anzi, Orfini fa capire che avrebbe preferito che rimanesse al suo posto l’ex presidente Pio Baldi, «commissariato» cinque mesi fa da Ornaghi: «Come più volte ribadito il Partito democratico era contrario al commissariamento del Maxxi. Non c'erano ragioni per interrompere la gestione professionale e innovativa garantita da Pio Baldi, tanto che in più di un'occasione abbiamo chiesto si ripartisse da li». Dai Direttori dei musei associati ad Amaci - l'Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani arriva invece è arrivato un augurio di buon lavoro con la speranza che l’ingresso di Melandri «collochi il Maxxi nel numero dei grandi musei internazionali di arte contemporanea».

Paolo Conti