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lunedì 13 maggio 2013

MODA E COSTUME



Iei sera mi sono rilassata un po' vedendo il film documentario su Diana Vreeland, giornalista americana di origine francese, reporter per le riviste piu' famose negli anni 60, VOGUE BAZAAR HARPER'S...la nascita del bikini, della minigonna, della moda tra Parigi Londra e l'America.

Io ho lavorato qualche anno in una piccola industria di confezione di Roma, erano gli anni 60, il mio lavoro era d'ufficio, mi occupavo della contabilita', ma anche di un lavoro molto complicato e delicato, partecipavamo al SAMIA di Torino, che era una specie di Fiera dove si partecipava con un campionario di abiti con le modelle che sfilavano per i clienti che venivano da tutto il mondo...io raccoglievo gli ordini, li catalogavo in base ai modelli le taglie e i colori, e facevo cartelle di lavorazione che mandavo in sartoria, a capo c'era una mia amica modellista e il nostro capo che creava insieme a lei i modelli. Quasi ogni giorno si presentavano giovani con le cartelline piene delle loro creazioni che noi gli compravamo a poche migliaia di lire. Prima della creazione di ogni campionario i capi andavano a Parigi a scopiazzare e comprare abiti che in laboratorio smontavano copiandone il modello.
Un lavoro che mi appassionava e mi piaceva.


Mi ricordo come fosse ieri gli acquisti dei tessuti che venivano tutti da Prato, i rappresentanti con cui diventavamo amici che arrivavano con i campionari, si sceglievano i tessuti si facevano gli ordini e poi tutti a pranzo in qualche osteria romana.
Erano anni di speranza, il lavoro non mancava, io venivo da una storia dolorosa del PCI che aveva coinvolto mio padre, la caccia alle streghe (al comunista) degli anni 50. Mio padre era distrutto, ma io portavo i soldi a casa e ne ero orgogliosa, anzi orgogliosissima.
Avevo si e no 20 anni.
Oggi Prato è in mano ai cinesi.

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