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lunedì 10 agosto 2015

AFGHANISTAN - Boom produzione oppio. Narcomafie
25 aprile 2015 16:29
Un'estensione delle coltivazioni di 224mila ettari, con un incremento di circa il 7% rispetto all'anno precedente, quando erano 209mila e con una produzione potenziale di oppio pari a 6.400 tonnellate (+ 17%). L'anno islamico 1394, corrispondente a quello che nel nostro calendario si è concluso il 21 marzo scorso, conferma il primato dell'Afghanistan come fonte mondiale per la coltivazione del papavero da oppio e per la produzione di eroina. E resta anche consistente l'incidenza della ricchezza proveniente dalla loro commercializzazione sul Pil, il 4%, che pure è molto lontano da quando, nel 2003, si stimava intorno al 50% (2,3 miliardi di dollari) il valore potenziale lordo dell'economia del narcotraffico sul Pil nazionale (circa 4,6miliardi). A tracciare il quadro è la rivista 'Narcomafie'. Il segnale, dunque, di un miglioramento apprezzabile di sviluppo di un'economia apparentemente meno inquinata, grazie anche a diversi interventi finalizzati a migliorare le condizioni di vita e di opportunità delle comunità rurali. Tra questi, i progetti del Card-f (Comprehensive Agriculture and Rural Development Facility), il National Drug Control Stategy, le Good Performance Initiatives, il Food Zone.
Quanto ai dati sulla superficie coltivata, il confronto compiuto dal mensile rileva che venti anni fa, nel 1994, le coltivazioni di oppio erano pari a 71mila ettari, scesi a 8mila nel 2001 (il minimo assoluto). Dopo il picco, raggiunto nel 2007, con circa 193 mila ettari, si è assistito a un progressivo incremento fino alle dimensioni attuali che rappresentano il record di tutti i tempi. La maggior parte delle coltivazioni sono concentrate nelle province più insicure e, per lo più, inaccessibili a personale dell'Onu e di altre organizzazioni internazionali presenti. Hilmand, con i suoi 103mila ettari, è la provincia dove si registra la maggiore produzione di oppio, seguita da Kandahar (33mila), Farah (27,5mila), Nangardhar (18,2mila), Nimroz (14,5mila). La provincia di Sari Pul è quella con soli 195 ettari di colture di papavero.
Con questi dati, la riduzione delle coltivazioni a 131mila ettari entro il nostro 2016, obiettivo strategico del National Drug Control Afghanistan 2012/2016, appare difficilmente raggiungibile. D'altronde, evidenzia l'analisi di 'Narcomafie', pochi sono stati i passi avanti nell'anno concluso anche per le attività di eradicazione del papavero: solo 2.692 gli ettari distrutti a fronte dei 7.348 dell'anno precedente, con un calo del 63%. Le operazioni di distruzione delle piante, che avvengono sotto il controllo dei governatori provinciali e sono sempre molto rischiose per i conflitti a fuoco con i trafficanti che ne derivano (8 poliziotti e 3 soldati morti, 26 feriti tra cui 13 poliziotti), sono eseguite con trattori o, più semplicemente, con bastoni e lame. I controlli di verifica sulle attività di distruzione vengono fatti con rilevazioni satellitari, integrate da riprese fotografiche a terra e con sorvoli, a bordo di elicotteri, sulle aree interessate.
Nel 2014 è aumentata di circa il 9% la resa media dell'oppio per ettaro (28,7 chili per ettaro) rispetto all'anno prima e ciò è stato possibile grazie ai miglioramenti nei sistemi di coltivazione. E' cambiato anche il rapporto di conversione oppio-eroina, ''Dieci anni fa l'Unodc (l'Agenzia antidroga dell'Onu) indicava il rapporto di 10 a 1,10 chili di oppio per produrre 1 chilo di eroina. Successivamente, dopo un'analisi accurata sul contenuto di morfina in diversi campioni, il rapporto è sceso a 7 a 1 - riferisce 'Narcomafie' - Più recentemente, tra il 2010 e il 2012, sulla scorta di ulteriori osservazioni e campionature, si è rilevato un ulteriore calo del contenuto di morfina e ciò, probabilmente è dovuto ad una serie di fattori tra cui l'imperizia dei trafficanti e dei chimici nei processi di estrazione, le pessime condizioni ambientali e logistiche (i laboratori) in cui avvengono tali processi, l'utilizzo di precursori e sostanze chimiche di purezza ignota''. Quanto alla resa "in condizioni buone, 1 chilo di morfina può produrre 1,29 chili di eroina con una purezza che può oscillare tra il 45% e l'85%. I prezzi dell'oppio essiccato e dell'eroina dal 2011 hanno registrato un calo passando dai 196 dollari al chilogrammo ai 133 dollari del 2014. Calo -rileva Narcomafie- che ha comportato qualche problema anche per gli 'insorti' che in Afghanistan dal traffico di oppio ricavano mediamente, in base alle valutazioni del 2014 di Us Congressional Research Service dai 70 ai 100 milioni di dollari l'anno".
Quanto all'attività di contrasto al narcotraffico, riporta ancora 'Narcomafie' sulla scorta delle informazioni acquisite dai resoconti mensili della Corte Suprema di Giustizia e della Cnpa (Counter Narcotics Police Afghanistan), "sono state sequestrate 3,75 tonnellate di eroina, 6,36 di morfina, 66,19 di oppio, 43,48 di hashish e 8,39 chili di amfetamine. Quarantuno i laboratori clandestini distrutti, 72,79 ton, le sostanze chimiche sequestrate e 29.360 i semi di papavero.2.674 le persone arrestate per delitti collegati alle droghe''. Le indagini antidroga sono difficili "anche per il divieto, ancora vigente, di sospensione delle attività di intercettazioni telefoniche dopo la pubblicazione, nel 2014, di alcuni stralci di verbali in cui emergevano brogli elettorali in occasione delle elezioni presidenziali. La popolazione stimata dei consumatori di droghe, secondo l'ultimo rapporto elaborato nel 2012 dall'Anudus (Afganistan National Urban Drug Use Survey), è valutata intorno al 5,3% della popolazione". "Difficile immaginare che il paese possa, nel prossimo futuro, raggiungere la pace e guardare con un po' di ottimismo al suo futuro. Il traffico di droga e la corruzione - denuncia infine il periodico - continueranno con il loro potere corrosivo e destabilizzante a condizionare sia la classe politica che le fragili istituzioni del paese". 

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